Cause della vulvodinia
Uno studio del 2017 ha rilevato che il 69% dei prodotti contenenti CBD (cannabidiolo) riportano in etichetta affermazioni imprecise circa la quantità di CBD contenuto e che le concentrazioni di CBD nello stesso prodotto a volte variano. Inoltre nel 21% dei prodotti è stato trovato THC in dosaggi superiori a quelli consentiti dalla legge. Solo il 31% dei prodotti contenenti CBD era etichettato accuratamente.
A tutela dei consumatori Cistite.info in collaborazione con Ecopassion ha formulato per i propri soci una linea (PuroCB) a base di cannabinoidi in olio di canapa certificato bio per garantire che la qualità e le concentrazioni riportate in etichetta corrispondessero al contenuto del prodotto grazie ad opportuni e regolari controlli di laboratorio effettuati da Ecopassion su ogni lotto e riportati puntualmente all’associazione.
Oltre a ciò, grazie alla documentazione prodotta da Ecopassion e sottoposta alla nostra attenzione, Cistite.info garantisce che i semi e la coltivazione della canapa utilizzata nella Linea PuroCB è biologica e che la lavorazione è ecosostenibile.
Nella foto, da sinistra: Ivan Buffolo (socio Ecopassion), Pietro Brandimarti (farmacista), Rosanna Piancone (presidente Cistite.info) e Deborah Zanolli (paziente) nelle coltivazioni di canapa di Ecopassion
Scopri PuroCBDay e PuroCBNight
Olio di canapa
L’olio di semi di canapa prodotto da Ecopassion e contenuto nei prodotti PuroCB ha diverse caratteristiche che lo rendono qualitativamente superiore: proviene da semi biologici e viene spremuto a temperature inferiori ai 40° con tempi molto lenti in modo da non ottenere grassi saturi.
La spremitura a freddo viene effettuata con un mulino con riscaldamento ad acqua all'interno, che garantisce temperature inferiori ai 35C°.
L'olio non viene filtrato, ma viene lasciato per alcuni giorni, affinché i sedimenti possano raccogliersi sul fondo. In seguito viene preso l'olio senza sedimenti. L'olio che ne risulta non ha nessuna perdita di principi attivi e di grassi insaturi e inoltre rimane vivo e aumenta la biodisponibilità.
L'olio di canapa ha i rapporti di grassi insaturi Omega 3,6 e 9 piu simili al fabbisogno umano. L'Omega 9, che si trova nel latte materno ed ha proprietà immunomodulanti, non si trova nell'olio di Girasole, di cocco o di Oliva (sicuramente meno costosi). Ecopassion utilizza tutta la pianta conservando tutti i principi e mantenendone i rapporti originali.
Per evitare l'irrancidimento di questo olio vivo, Ecopassion utilizza soltanto semi raccolti al momento giusto ed essiccati entro un'ora dalla trebbiatura in modo da avere solo semi con un valore eccezionale di perossidi. L'aggiunta di vitamina E infine contribuisce a prolugare la "vita" dell'olio. Si ottiene così un olio di canapa stabile come gli olii filtrati o riscaldati, ma con una vitalità superiore.
Per tutti questi motivi l’olio di canapa che se ne ricava ha caratteristiche fisiologico-alimentari eccellenti ed un gusto caratteristico, è correttamente equilibrato e non promuove accumulo di prodotti metabolici.
Convenzioni per i soci
phytoCOMPLETE
Il phytoCOMPLETE di Ecopassion (contenuto nel PuroCBDay) è un fitocomplesso della cannabis in cui si sono mantenute integralmente tutte le sostanze naturali presenti nella pianta, conservando la naturale forma e il normale rapporto dei principi attivi presenti nella pianta originale: THC (inferiore allo 0,2%), CBD, CBG, CBN, CBDA, Flavonoidi e terpeni. Ciò consente il cosiddetto effetto entourage, ossia quel sistema di sinergie tra le varie molecole del fitocomplesso della pianta, unico e non riproducibile chimicamente.
Approfondimento: l'effetto entourage
I motivi per cui abbiamo scelto di inserire il phytocomplete nei nostri prodotti sono molteplici.
• Il phytocomplete è ricco di CBD/A (cannabidiolo aminoacido), precursore del CBD, che nonostantre sia un cannabinoide inattivo possiede numerose proprietà altamente benefiche.
• Ecopassion seleziona le sue varietà da seme certificato UE per poter offrire estratti con rapporti specifici e standardizzati di CBD/A e THC/A, senza modificare l’equilibrio naturale della pianta. In questo modo il loro contenuto CBD/CBDA si differenzia sin dalla nascita dalle classiche piante di canapa.
• Tutte le piante provengono da agricoltura biologica certificata, sono coltivate e prodotte in Alto Adige, in alta quota, senza l'uso di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici e vengono lavorate a mano in modo sostenibile e naturale al 100%.
• L’estrazione avviene a freddo con anidride carbonica (CO2) e ciò impedisce la decarbossilazione che farebbe perdere ai fitocannabinoidi la loro forma acida. L’estrazione a freddo consente di mantenere tutti i principi attivi così come si trovano originalmente nella pianta.
• Le certificazioni prodotte ne garantiscono la qualità ed il contenuto: Certificato di conformità BIO, certificato del seme UE, analisi del terreno, analisi microbiologiche, titolazione di THC, CBD, CBN, CBG, THC/A, CBD/A, CBG/A, analisi da enti pubblici accreditati.
• Per mantenere le proporzioni originali tra CBD/A e THC/A, l’estratto grezzo viene diluito in olio da semi di canapa certificato biologico. In questo modo i limiti di THC sono di gran lunga inferiori ai limiti di legge.
• Le piante vengono prodotte e lavorate seguendo le norme previste per i prodotti alimentari (regole HACCP).
• Terpeni, flavonoidi, vitamine e fitoccannabinoidi acidi diluiti in olio di semi di canapa contribuiscono all’effetto entourage, ossia il sistema di sinergie tra le varie molecole del fitocomplesso della pianta, dove l’azione del fitocomplesso completo ha un’azione maggiore rispetto ai suoi singoli elementi.
• Molti prodotti hanno una diluizione in olio di Girasole, Oliva e MCT. Ecopassion usa solo olio di semi di canapa, che é il grasso naturale della pianta. Solo cosi si ha un reale spettro completo.
Bibliografia
- National Institutes of Health (NIH), National Center for Complementary and Integrative Health: Cannabis (Marijuana) and Cannabinoids: What You Need To Know
- Decreto ministeriale 4 novembre 2019 - Definizione di livelli massimi di tetraidrocannabinolo (THC) negli alimenti
- Le varietà di canapa certificate nell'Unione Europea, su CanapaInfoPoint, 2 maggio 2019. URL consultato il 14 maggio 2019
- Kaitlin U. Laverty, Jake M. Stout e Mitchell J. Sullivan, A physical and genetic map of Cannabis sativa identifies extensive rearrangement at the THC/CBD acid synthase locus, in Genome Research, 8 novembre 2018, pp. gr.242594.118, DOI:10.1101/gr.242594.118. URL consultato il 5 gennaio 2023
- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
Studio sulla comunicazione ipnotica in donne con vulvodinia, dispareunia e vaginismo nell'ambito della riabilitazione del pavimento pelvico
Il presente studio esplora l'applicazione della comunicazione ipnotica nella riabilitazione del pavimento pelvico, con particolare attenzione ai seguenti disturbi: dispareunia, vaginismo e vulvodinia. Queste condizioni impattano significativamente la qualità della vita sessuale e globale delle pazienti. L'obiettivo principale di questo studio è stato esaminare l'efficacia dell'utilizzo della comunicazione ipnotica come componente nella riabilitazione di tali disturbi pelvici.
Partecipanti
Il campione di studio è composto da 30 partecipanti, donne di età compresa tra 19 e 64 anni, tutte affette da almeno uno dei disturbi pelvici in analisi. La ricerca è stata condotta attraverso un approccio basato su studi dei casi, con la raccolta di dati prima e dopo il trattamento. L'approccio terapeutico ha coinvolto sedute di comunicazione ipnotica integrate con tecniche di riabilitazione del pavimento pelvico.
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Analisi dei dati
L'analisi dei dati raccolti prima e dopo il trattamento ha rivelato risultati significativamente positivi. Si è osservato un notevole miglioramento nella percezione del dolore pelvico, con un abbassamento significativo dei punteggi sulla scala VAS. Inoltre, i punteggi ottenuti nel questionario sulla funzione sessuale (FSFI) sono aumentati, indicando un miglioramento della qualità della vita sessuale delle partecipanti. L'analisi del questionario di gradimento ha evidenziato un'apprezzamento generale per l'approccio terapeutico basato sulla comunicazione ipnotica.
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Conclusioni
Questi risultati suggeriscono che l'approccio terapeutico basato sulla comunicazione ipnotica può essere un'opzione efficace nella gestione dei disturbi pelvici. L'ipnosi sembra contribuire in modo significativo al sollievo dal dolore pelvico e al miglioramento della funzione sessuale. Tuttavia, è necessario tenere presente che ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi risultati e la persistenza dei benefici dell'approccio terapeutico.
Questo studio ha contribuito a una comprensione più approfondita dell'applicazione della comunicazione ipnotica nella gestione dei disturbi pelvici. L'approccio terapeutico ha dimostrato di essere altamente efficace nel migliorare la qualità della vita delle partecipanti, riducendo il dolore e migliorando la funzione sessuale. L'implementazione della comunicazione ipnotica nella pratica clinica della riabilitazione del pavimento pelvico potrebbe offrire nuove prospettive che potrebbero migliorare notevolmente il benessere delle donne colpite da queste condizioni.
Rita Anna Di Molfetta
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- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
Sos post partum…cosa fare se la pancia non torna come prima
Cara mamma se stai leggendo questo articolo probabilmente starai sperimentando il disagio di un corpo diverso dopo la gravidanza. Niente panico!
Il post partum è un periodo delicato. Non solo ci si ritrova ad essere fragili e confrontarsi con situazioni nuove in cui gli stessi equilibri di coppia possono risultare complicati da gestire, ma la deprivazione del sonno, la gestione del tempo e del nuovo nascituro, l’allattamento difficoltoso da avviare e spesso le conseguenze fisiche di parti non “positivi” contribuiscono a non rendere facile il periodo.
Innanzitutto, c’è un tempo per ogni donna per accettarsi e accettare i cambiamenti del corpo ma attenzione accettarsi non vuol dire rassegnarsi. Ma darsi tempo. i primi mesi sono di adattamento per il fisico, se il perineo non ha subito lacerazioni e interventi come l’episiotomia, bisogna fare comunque i conti con un pavimento pelvico spesso indebolito dalla gravidanza che rendera’ qualcuna meno in grado di gestire la continenza urinaria e fecale. E quella pancia ancora gonfia e piena di liquidi ne vogliamo parlare? L’Utero ha bisogno di un tempo per tornare alle dimensioni originali, la prolattina e gli altri ormoni che governano il post partum rendono i tessuti piu’ cedevoli e dotati strutturalmente di meno sostegno, l’addome è ancora prominente. E se fosse diastasi?
Cos'è la diastasi
Per diastasi intendiamo una condizione caratterizzata da un allontanamento dei muscoli retti dell’addome, i muscoli che ricoprono la parete anteriore dell’addome, e si definisce patologica se supera i 2,7 cm. Questi muscoli sono tenuti vicini tramite la linea alba, una linea di tessuto connettivo. L’incidenza maggiore riguarda il post partum, ma altri fattori possono predisporre la condizione, anche negli uomini.
Questa condizione è assolutamente fisiologica in gravidanza e fino a 10-12 mesi dal parto. Il bambino, infatti, man mano che cresce tende a farsi spazio all’interno della cavità addomino-pelvica e gli ormoni (la relaxina in particolare) accompagnano questo processo consentendo ai muscoli di essere piu’ elastici.
Attenzione quindi a non affrettarsi in valutazioni precoci perché rischieremo di avere un valore non corretto, questo non vuol dire che non posso tornare in palestra ad allenare l’addome ma significa incominciare a
tonificare questa zona con gradualità e gestendo in maniera corretta le pressioni esercitate su addome e perineo durante gli allenamenti.
La localizzazione della diastasi può riguardare una parte dell’addome o piu’ parti ed essere sottoxifoidea, periombelicale, sottombelicale.
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Sintomi della diastasi
Quali sono i sintomi della diastasi?
Le donne si accorgono di avere la diastasi addominale quando esteticamente l’addome non rientra nella situazione pre gravidanza e perché lo sentono debole e instabile durante le attivita’ di vita quotidiana. Tra gli altri sintomi piu’ comunemente riferiti abbiamo incontinenza urinaria da sforzo, gonfiore addominale che peggiora dopo i pasti, dolore alle anche e alla zona lombare. Questi sintomi sono dovuti al fatto che si va a perdere il ruolo di stabilizzazione della muscolatura addominale che svolge un importante ruolo per la contenzione viscerale e il controllo della postura.
Può avere ripercussioni anche sulla vita sesuale? Si perché’ l’alterazione della body image può talvolta essere cosi importante da creare disagio perfino con il partner e quindi alterare la qualita’ della vita.
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Diagnosi
Chi si occupa della valutazione?
Per diagnosticarla si può effettuare un autovalutazione: sdraiarsi supini, mettere una mano a taglio orizzontale sulla linea alba all’altezza dell’ombelico, sollevare la testa come per effettuare un cruch, in presenza di diastasi si creera’ una fossa in cui le dita affonderanno. La misurazione dei centimetri dipendera’ dal numero delle dita nella fossa. Tale autodiagnosi dovrà essere confermata da uno specialistica e da un'eventuale ecografia della parete addominale.
Non tutti i professionisti sanitari sono adeguatamente formati sulla patologia e spesso tendono a minimizzare i sintomi. È consigliato un approccio multidisciplinare da personale sanitario specializzato che comprende: fisioterapista, ostetrica, chirurgo generale, chirurgo plastico, ginecologo e nutrizionista in relazione ai sintomi riferiti.
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Terapia
Come trattare la diastasi?
Esistono due approcci: conservativo e chirurgico.
- L’approccio conservativo prevede una riabilitazione posturale specifica con esercizi che tonificano la parete addominale senza importanti aumenti pressori, come la ginnastica ipopressiva o la decompressione viscerale (devis) ma e’ fondamentale che la paziente apprenda una consapevolezza posturale per poter correggere eventuali comportamenti dannosi durante le attivita’ di vita quotidiana. Man mano che si prosegue con il controllo dell’addome si potranno inserire attività fisiche piu’ complesse.
- La chirurgia rappresenta invece l’approccio consigliato per diastasi gravi (5 cm) o inferiori ma con presenze di ernie e nei casi in cui fallisce il trattamento conservativo dopo almeno 6 mesi di riabilitazione. L’intervento non è ancora stato inserito nei LEA (livelli assistenziali essenziali) pertanto ogni regione ha dei parametri di accesso al SSN diversi. Gli approcci chirurgici possono prevedere una tecnica open piu’ invasiva, dove attraverso l’addominoplastica viene rimossa l’eventuale pelle in eccesso o una tecnica endoscopica in cui l’intervento viene effettuato senza cicatrici esterne e con l’inserimento di una protesi metallica “mesh” a stabilizzare la parete. La letteratura conferma che non esiste una tecnica piu’ valida dell’altra ogni percorso chirurgico deve essere su misura del paziente. Molto utile si è dimostrata essere la riabilitazione post intervento per la gestione dell’edema, il trattamento della cicatrice e per tonificare la parete addominale in maniera specifica tenendo in considerazione il tipo di intervento.
Dott.ssa Mariateresa Moretti
Bibliografia
- Diastasis Recti Rehabilitation, Heather Hall ,Hamid Sanjaghsaz StatPearls Publishing; 2023 Jan.2023 Aug 8.
- Immediate Effect of Abdominal and Pelvic Floor Muscle Exercises on Interrecti Distance in Women With Diastasis Recti Abdominis Who Were Parous. Sandra B Gluppe ,Marie Ellström Engh, Kari Bø
- Technical aspects of inter-recti distance measurement with ultrasonographic imaging for physiotherapy purposes: the scoping review Agnieszka Opala-Berdzik, Magdalena Rudek-Zeprzałka, Justyna Niesporek 3, Maciej Cebula, Jan Baron 4 ,Katarzyna Gruszczyńska 4, Augusto Gil Pascoal 6, Patrícia Mota, Daria Chmielewska
- Preaponeurotic endoscopic repair (REPA) of diastasis recti: a single surgeon experience Case Reports. Surg Endosc. 2022 Feb;36(2):1302-130 SalvatoreCuccomarino, Luca Domenico Bonomo, Fabrizio Aprà, Antonio Toscano, Alberto Jannaci
- Aesthetic abdominoplasty has a positive impact on quality of life prospectively, J Plast Reconstr Aesthet Surg2019 May;72(5):813-820. Nikolaos A Papadopulos 1, Anna C Meier, Gerhard Henrich, Peter Herschbach, Laszlo Kovacs, Hans-Günther Machens, Markus Klöppel
- Treatment Options for Abdominal Rectus Diastasis Front Surg. 2019 Nov 19:6:65 Majken Lyhne Jessen, Stina Öberg, Jacob Rosenberg
- Effects of hypopressive exercises on post-partum abdominal diastasis, trunk circumference, and mechanical properties of abdominopelvic tissues: a case series. Physiother Theory Pract. 2023 Jan;39(1):49-60 Miriam Ramírez-Jiménez, Francisco Alburquerque-Sendín, Juan Luis Garrido-Castro, Daiana Rodrigues-de-Souza
- Abdominal and pelvic floor electromyographic analysis during abdominal hypopressive gymnastics J Bodyw Mov Ther. 2018 Jan; 22(1):159-165. Lucas Ithamar, Alberto Galvão de Moura Filho, Marco Aurélio Benedetti Rodrigues, Kelly Cristina Duque Cortez, Vinícius Gomes Machado, Claudia Regina Oliveira de Paiva Lima, Eduarda Moretti, Andrea Lemos
- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
Melina Spoto pratica cateterismo da molti anni e ha deciso di mettere a disposizione la sua esperienza per aiutare chi ha necessità di autocateterizzarsi.
Se hai bisogno di un consiglio da Melina scrivile a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Leggi la storia di Melina, della sua endometriosi e dei suoi cateteri
Come eseguire l'autocateterismo
Prima di svolgere l’auto cateterismo è importante lavarsi bene le mani, almeno per 30 secondi, facendo molta schiuma in modo che i batteri presenti vengano trasportati via. Una volta lavate le mani evitare di toccare qualsiasi cosa e prendere il catetere, aprirlo. Inserire il catetere delicatamente nell’uretra finché l’urina non inizia a defluire. Quando l’urina smette di defluire, estrarre il catetere poco alla volta in modo che sia assicurato il totale svuotamento della vescica.
Rimuovere delicatamente il catetere quando l’urina ha smesso di uscire.
Per chi non è in sedia a rotelle, può praticare l’autocateterismo in piedi.
All’inizio è necessario avere un piccolo specchietto per trovare l’uretra, poi con il tempo viene tutto automatico e l'orifizio di accesso dell’uretra si trova “a memoria” con estrema facilità.
Bagni pubblici
Spesso i bagni pubblici non hanno né sapone e né carta per asciugare le mani, per questo è importante portare con sé in una piccola pochette del sapone liquido (basta utilizzare uno di quei piccoli flaconi degli alberghi e riempirlo al bisogno con sapone liquido), un pacchetto di fazzoletti, del disinfettante, un paio di guanti usa e getta e qualche catetere.
Nei bagni pubblici prestate la massima cautela a non toccare nulla. L’ideale sarebbe utilizzare i bagni per le persone diversamente abili, se così non fosse e per chi può e non è in sedia a rotelle, può lavarsi bene le mani prendere della carta (anche i fazzolettini) e aprire la porta del bagno utilizzando la carta come scudo. Attenzione a non toccare nulla nel momento in cui si chiuda l’interno del bagno. Utilizzare sempre della carta (anche carta igienica) per proteggere le mani.
Quale catetere?
Ci sono diverse case produttrici di cateteri monouso, le più comuni sono la COLOPLAST e la LOFRIC. Potete contattare queste aziende per farvi inviare dei campioni gratuiti e provare quello che vi risulta più comodo.
Esistono dei cateteri con sacca che permettono di praticare l’autocateterismo al di fuori della nostra abitazione e con più comodità. I cateteri con sacca (si possono richiedere nella fornitura) sono un po’ più ingombranti ma estremamente comodi perché raccolgono in una sacca l’urina che poi può essere agevolmente buttata dentro al water. Spesso infatti i bagni pubblici non sono molto puliti ed è meglio praticare l’autocateterismo lontano dal water.
Batteriuria
Chi pratica l’autocateterismo ha sempre batteriuria, lo si sente dall’odore delle proprie urine, ma ciò non significa che si abbia infezione e che sia necessario prendere l’antibiotico ogni volta che le urinocolture siano positive. Il campanellino d’allarme sono sempre la febbre e i dolori alla schiena. Nei casi di bruciore o perdita di sangue basta seguire i protocolli presenti sul sito e si riesce a convivere bene senza necessariamente distruggere la nostra flora batterica.
Non abbiate paura di questo nuovo stato c’è chi pratica l’autocateterismo da venti anni e sta benissimo!
Melina Spoto
- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
La Farmacogenomica è la scienza che cerca di comprendere ed identificare la ragione per cui persone che assumono lo stesso farmaco alla stessa dose possono avere risposte significativamente diverse.
Sono molte le persone in difficoltà nella gestione dei farmaci contro il dolore, perchè hanno troppi effetti collaterali o perchè non traggono beneficio dal medicinale. Altri ancora hanno semplicemente paura di assumere farmaci per la cura del dolore e non capiscono perchè dovrebbero assumere un antidepressivo (come per esempio il Laroxyl) per trattare la vulvodinia o la neuropatia pelvica.
La farmacogenomica fa sì che si possa prevedere ancor prima della somministrazione, la risposta a quel medicinale e quindi se la persona potrebbe andare incontro ad effetti collaterali oppure potrebbe trarne beneficio, assumendolo quindi tranquillamente ed in sicurezza.
La farmacogenomica arriva alla previsione della risposta ad uno o a più medicinali attraverso l'identificazione di piccole variazioni del DNA (chiamate polimorfismi) che rende possibile conoscere il proprio profilo di compatibilità con moltissimi medicinali.
Convenzioni per i soci
L'Amitriptilina (Laroxyl), per esempio, è un principio attivo che viene metabolizzato principalmente da due enzimi chiave: CYP2D6 e CYP2C19.
Il portatore, ignaro, di determinati polimorfismi (variazioni genetiche molto comuni nella popolazione!) che assume Amitriptilina alle dosi standard potrebbe avere concentrazioni ematiche ben al di fuori dai range terapeutici. Questo può condurre a
- effetti tossici (in particolare a livello cardiaco ma anche la secchezza delle fauci persistente, per quanto banale, potrebbe essere ricondotta a livelli ematici di farmaco troppo alti)
- nessun beneficio teraputico dal trattamento farmacologico.
Cannabis come alternativa agli antidepressivi
Basandosi sulle raccomandazioni di linee guida autorevoli (CPIC, DPWG o FDA) il medico che si occupa di farmacogenomica può raccomandare la riduzione o l'aumento del dosaggio, oppure indicare una o più alternative maggiormente compatibili al proprio metabolismo e quindi, se non Laroxyl, la scelta potrebbe ricadere su Cymbalta (Duloxetina) che, ad esempio, esclude il passaggio per il citocromo CYP2C19.
Per garantire la massima personalizzazione della terapia, non sfugge all' analisi del farmacologo l'eventuale concomitante assunzione di medicinali (antidiabetici, antipertensivi, ansiolitici, antistaminici, antibiotici, statine il colesterolo, analgesici ed antinfiammatori, ecc..) o di supplementi (vitamine D, del gruppo B, ferro ecc..): questi, infatti, anche hanno il potere di interagire tra loro, predisponendo l'alterazione del profilo farmacologico.
- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
Scritto da Elisa Galmarini
ll termine resistenza antimicrobica (AMR) abbraccia un concetto ampio poiché include nella sua definizione diversi tipi di microrganismi come batteri, virus e funghi. In questo articolo vengono presi in considerazione solo i batteri, quindi il fenomeno prende il nome di resistenza agli antibiotici o antibiotico resistenza (AR).
Con il termine di resistenza antibiotica si intende il fenomeno per cui i batteri sviluppano meccanismi di resistenza ai comuni antibiotici, i quali diventano inefficaci per il trattamento di infezioni causate da ceppi batterici resistenti. Il maggior abuso di antibiotici si è manifestato nel trattamento delle infezioni delle alte vie respiratorie (faringite, laringite, influenze e raffreddori) e delle infezioni delle vie urinarie (cistite).
Approfondimento: Come sconfiggere la cistite senza antibiotici
Le conseguenze di tale fenomeno sono ingenti e tra queste ricordiamo lo sviluppo di cronicità, l’incremento nel rischio e severità di complicanze, un aumentato tasso di ospedalizzazioni, costi maggiori per il sistema sanitario e una maggiore mortalità.
L'OMS ha dichiarato la resistenza antimicrobica, e quindi la resistenza agli antibiotici, una delle dieci principali minacce per la salute pubblica a livello globale.
- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus

Una delle possibili cause della cistite è l'ipertono o contrattura dei muscoli del pavimento pelvico.
Per comprenderne il motivo bisogna capire l'anatomia della zona pelvica. Il pavimento pelvico è come un'amaca posta in orizzontale attraverso la quale passano l'uretra (quel “tubicino” che collega la vescica con l'esterno), il canale vaginale, il retto, i nervi, i vasi sanguigni.
Quando i muscoli del pavimento pelvico sono contratti l'uretra resta schiacciata provocando un flusso urinario debole e difficoltoso, incompleto svuotamento della vescica e ristagno delle urine (e più le urine stazionano in vescica, maggiore sarà il tempo a disposizione dei batteri per potersi riprodurre).
Scopri come ridurre la ontrattura pelvica
La vagina, così schiacciata sarà sottoposta a maggior attrito durante i rapporti sessuali, dolore (dispareunia) e microlesioni della mucosa genitale, con conseguenti cistiti post rapporto.
Scopri come prevenire la cistite post coitale.
I nervi che comandano i nostri organi uro-genitali e che trasmettono il dolore al cervello, schiacciati dai muscoli o sovrastimolati dall'infiammazione cronica, vanno in tilt e cominciano ad inviare messaggi alterati: dolore spontaneo (in assenza di reali stimoli irritativi), sensazione di vescica piena anche quando è vuota, urgenza, frequenza minzionale, prurito genitale e sensazione di spilli.
Convenzioni per i soci
Scopri come affrontare la neuropatia pelvica
Il retto schiacciato provocherà difficoltà allo svuotamento intestinale (stitichezza/stipsi). L'accumulo di feci dure e grosse schiaccerà ulteriormente il nervo pudendo (che decorre parallelamente al canale rettale) incrementando l'ipersensibilità uro-genitale (neuropatia pelvica).
Guarda il video sui consigli contro la stitichezza
I vasi sanguigni pressati non consentono di portare agli organi urinari e genitali sufficiente nutrimento ed ossigeno e ciò rende questi organi sofferenti, deboli, irritabili e infettabili. Inoltre i vasi sanguigni hanno la funzione di raccogliere i prodotti di scarto locali per portarli ai filtri depurativi (come il fegato per esempio). Se schiacciati non riescono più ad assolvere alla funzione di spazzini e le sostanze tossiche si accumulano a ridosso di questa diga muscolare peggiorando le condizioni dell'organo.
Scopri i vapori vaginali per migliorare la circolazione sanguigna pelvica
Capito questo è comprensibile l'inefficacia della terapia antibiotica per risolvere il problema delle cistiti ricorrenti. L'antibiotico infatti combatte solo i batteri, che sono solo uno dei sintomi della perdita dell'equilibrio pelvico, creando al contempo le condizioni ideali per l'instaurarsi della recidiva batterica successiva, sia urinaria, che vaginale (quasi sempre associate) e alimentando la neuropatia (in caso di assunzione di antibiotici Fluorochinoloni).
Approfondimento: La neuropatia pelvica da fluorochinoloni
- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
Nel novembre del 2015 la FDA (ente di farmacovigilanza americana), dopo anni di battaglie e segnalazioni da parte di moltissime persone danneggiate, ha riconosciuto l’esistenza di una sindrome potenzialmente permanente denominata Disabilità da Fluorochinoloni (Fluoro Quinolones Associated Disability - FQAD), caratterizzata da disturbi invalidanti al sistema nervoso e muscolo scheletrico, che possono insorgere da subito a mesi dopo il termine dell’assunzione di antibiotici Fluorochinoloni. Nel 2017 l'EMA (ente di farmacovigilanza europea) in scia ad FDA ha avviato anch’essa un indagine che ha portato nel marzo 2019 a ridefinire completamente l’uso di questi antibiotici, limitandone di fatto fortemente l’utilizzo.
Scritto da Luca M.
Amministratore di Fluorochinoloni:
gruppo di supporto per i danneggiati da antibiotico
Tossicità dei Fluorochinoloni
I FLUOROCHINOLONI (FQ) sono antibiotici molto utilizzati per combattere infezioni sostenute da batteri Gram-negativi e Gram-positivi. Essi comprendono i principi attivi: cinoxacina, ciprofloxacina, levofloxacina, lomefloxacina, moxifloxacina, norfloxacin, ofloxacina, pefloxacina, acido pipemidico, prulifloxacina, rufloxacina, flumechina, acido nalidixico.
Questi antibiotici sono stati prescritti per molti anni a moltissime persone per far fronte a cistiti e banali infezioni alle alte vie respiratorie, ignorando di fatto il reale rapporto rischio/beneficio emerso dalle ultime indagini delle farmacovigilanze.
Gli studi ipotizzano che la tossicità di questi antibiotici sia legata ad una interferenza che gli stessi eserciterebbero sul DNA mitocondriale alterando così le centrali energetiche delle cellule e provocando di conseguenza dei malfunzionamenti multiorgano, tra l’altro spesso difficilmente riscontrabili dagli esami di routine.
Approfondimento Gli antibiotici chinoloni e fluorochinoloni
Sintomi da FQAD (disabilità da fluorochinoloni)
Questi i sintomi di chi sviluppa una FQDA.
Insonnia, ansia ed attacchi di panico
Dovuti ad alterazione del neurotrasmettitore GABA (Acido γ-amminobutirrico) possono portare ad ansia ed a continui risvegli notturni che impediscono il riposo e possono durare da pochi giorni a mesi interi. Si accompagnano spesso a stati confusionali particolarmente evidenti in luoghi affollati.
Nervi periferici
Dolori, bruciori, sensibilità al caldo e al freddo alterata, sensazione di spilli o sensazione come se una calza fasciasse un arto possono comparire in qualsiasi parte del corpo, anche se la maggiore percentuale si manifesta sempre sulle parti più esterne degli arti quindi dal ginocchio in giù e dal gomito in giù. Sono di fatto delle neuropatie delle piccole fibre.
Apparato uro-genitale
Molte persone sviluppano neuropatia in zona uro-genitale accusando sintomi simili ad una cistite o ad un'infezione vaginale pur in assenza di patogeni negli esami colturali. Si tratta di neuropatie pelviche, nevralgie del pudendo e (nelle donne) vulvodinia.
Approfondimento: La neuropatia pelvica uro-genitale
Tendini
Abbiamo poi le classiche tendiniti che non hanno nulla a che vedere con quelle da sforzo degli sportivi (sovraccarico funzionale), ma sono dovute ad un alterazione delle metalloproteasi (MMP) e possono insorgere poche ore post assunzione come anche parecchi mesi dopo; possono coinvolgere qualsiasi tendine (non solo quello di Achille come molti pensano) e sono spesso caratterizzate da periodi di miglioramenti a cui seguono inspiegabili periodi di peggioramento; a volte migrano da un tendine all’altro e a volte non passano mai nemmeno dopo anni; spesso non rispondono alle normali cure per le classiche tendiniti.
Muscoli
Possono insorgere rigidità muscolare (spesso maggiore la mattina), dolore, bruciore, sensazione di stanchezza e debolezza, tremori nonostante gli esami (come CPK e lattato) siano perfetti.
Articolazioni
Si possono avere problemi alle articolazioni delle spalle, dei polsi, delle mani, delle gambe con maggiore prevalenza alle ginocchia e ai piedi in cui spesso compaiono delle fasciti plantari; in alcuni casi sono coinvolte le vertebre che possono presentare segni di anomala essiccazione.
Udito
I fischi alle orecchie (acufeni) spesso compaiono a distanza di settimane e quasi sempre sono permanenti. Talvolta sono associati alla diminuzione della capacità uditiva.
Occhi
Possono comprendere vari aspetti, dalle semplici mosche volanti, che in genere compaiono qualche settimana o qualche mese dopo l’assunzione (dovute ad una degradazione del collagene del vitreo), fino al distacco completo del vitreo; in alcuni casi si ha un aumento fastidioso della sensibilità della luce ed una alterazione dei segnali nervosi occhio-cervello, che portano a visioni simili a ‘visual snow’ leggere in alcune condizioni di luce; in altri casi si accusano cataratte anomale oppure flash di luce che sono la conseguenza di piccole emorragie retiniche. In alcuni soggetti si riscontrano anomalie nei canali lacrimali con conseguenti occhi secchi.
Olfatto
Si riscontrano inoltre in alcune persone alterazioni dell’olfatto con leggera percezione di bruciato.
Cavo orale
Possono comprendere indebolimento dei denti e delle gengive sensazioni di bruciori alla lingua ed alterazione del gusto, alcuni riferiscono sapore metallico in bocca.
Capelli
Alcune persone lamentano anche una alterazione della consistenza dei capelli che possono diventare crespi da lisci o possono cambiare colore diventando bianchi anche in persone giovani.
Cuore
A livello cardiaco si può avere tachicardia oppure una sorta di intolleranza posturale detta POTS in cui il battito accelera anche di 30/40 battiti in piedi e si regolarizza da seduti o da sdraiati; in alcuni casi si ha anche variazione della pressione mentre in altri casi la pressione si mantiene costante.
Freddo
A volte si può avere un generalizzato senso di freddo simile a quando si ha la febbre; spesso questa cosa è accompagnata da una temperatura corporea bassa fino anche a 34,5 gradi. Ciò è dovuto ad un calo dell'ATP con conseguente difficoltà del corpo a mantenere la corretta temperatura basale.
Stanchezza
Si riscontra inoltre in moltissimi soggetti colpiti una costanze STANCHEZZA spesso più alta al mattino e che in alcuni migliora con il movimento. In tal caso può esserci una inversione della curva del cortisolo.
Intestino
Possono inoltre insorgere problemi intestinali di vario genere o intolleranze a certi cibi che fino a prima dei FQ si tolleravano benissimo.
Peso
Abbiamo riscontrato casi di forti perdite di peso fino anche a 25kg così come anche il contrario (un aumento di peso).
Tiroide
In alcuni soggetti sono insorti problemi alla tiroide di cui prima non avevano mai sofferto.
Ritardato riconoscimento della FQDA
La domanda che sorge spontanea è: come è possibile che solo ora, dopo 35 anni dalla commercializzazione si sia riconosciuta la sindrome da fluorochinoloni?
Questo ritardo è dovuto ad alcune caratteristiche singolari dei sintomi che non li rendono facilmente associabili all'assunzione del farmaco:
- Effetti ritardati
gli effetti collaterali si manifestano in modo del tutto diverso da quelli degli altri farmaci, in quanto possono insorgere da poche ore dopo l’assunzione fino anche a 12 mesi dopo la sospensione; - Effetti multisistemici
i sintomi possono colpire più organi anche in tempi diversi; - Effetti indipendenti dalla dose
i sintomi possono insorgere per una sola dose oppure dopo più cicli di antibiotico pertanto nessuno può essere sicuro di essere immune (abbiamo moltissimi casi di persone che lo hanno preso più volte senza nessun problema e poi all'ennesimo ciclo si sono manifestati i peggiori sintomi invalidanti); - Non si tratta di reazioni allergiche
la tossicità da fluorochinoloni è più simile ad una forma di intossicazione pertanto i test per verificare eventuali allergie non sono validi per stabilire se si può soffrire di tossicità da FQ; - Alternanza dei sintomi
i sintomi, una volta manifestati possono anche attenuarsi nel tempo per un certo periodo e poi riacutizzarsi apparentemente senza motivo oppure in concomitanza all'assunzione di altri farmaci (in particolare fans o cortisonici). Alcuni sintomi tendono ad essere maggiori la mattina e si attenuano leggermente la sera oppure con il movimento; - Invisibilità agli esami ematici
tutti questi sintomi possono anche essere presenti in una persona senza che nessun esame del sangue sia alterato se non a volte alcuni parametri relativi allo stress ossidativo, che però in genere non vengono mai prescritti.
La combinazione di questi fattori spesso confonde i medici, che non ritenendo plausibile la responsabilità del farmaco nella generazione della sintomatologia, pensano che il malessere riportato abbia altre cause. Le più comuni sono:
🔹 ANSIA E STRESS
🔹 FIBROMIALGIA
🔹 STANCHEZZA CRONICA
Questo non significa che questi tre stati patologici siano sempre attribuibili ai FQ, ma se vi è stata diagnosticata una di queste condizioni è bene cercare di capire se è insorta dopo qualche mese da una terapia di fluorochinoloni, perchè in quel caso è molto probabile che la causa sia da imputarsi all'assunzione di questi antibiotici e che in realtà potrebbe trattarsi di FQAD ovvero disabilità da fluorochinoloni.
Leggi la nota AIFA sulle nuove direttive sui FQ
Come trattare la disabilità da fluorochinoloni
Purtroppo non esiste un protocollo ufficiale per il trattamento di questa sindrome, le farmacovigilanze consigliano semplicemente di interrompere l’assunzione di fluorochinoloni in caso insorgano problemi e di rivolgersi al proprio medico, ma qui nascono due problemi, il primo è che spesso i sintomi appaiono alla fine della cura e di conseguenza non si può più interrompere nulla, il secondo è che essendo stata riconosciuta ufficialmente da pochi anni, questa sindrome di fatto è ancora sconosciuta alla quasi totalità dei medici.
Nel mondo sono però sorti gruppi di persone danneggiate che hanno pian piano messo insieme le informazioni, gli studi ed i consigli di qualche medico e ricercatore, riuscendo ad individuare combinazioni di integratori in grado quantomeno di mitigare alcuni sintomi.
Approfondimenti
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ORGANI UFFICIALI DI VIGILANZA FARMACO
- EMA 2017-2019 procedura della farmacovigilanza europea per la restrizione d'uso degli antibiotici fluorochinoloni a causa delle gravi reazioni invalidanti
- EMA 25/06/2018 elenco delle TESTIMONIANZE dei danneggiati allegate alla procedura di revisione della EMA
- AIFA 08/04/2019 documento di allerta inviato a tutti i medici ed operatori sanitari sui pericoli da fluorochinoloni
- FDA 03/08/2018 FDA updates warnings for oral and injectable fluoroquinolone antibiotics due to disabling side effects
- AIFA 22/06/2020 guide per operatori sanitari e per i pazienti sugli antibiotici fluorochinoloni
ARTICOLI SUI GIORNALI
ARTICOLI SULLE RIVISTE SCIENTIFICHE
- US NATIONAL LIBRARY OF MEDICINE 2017 una delle più approfondite ricerche sulle possibili cause di intossicazione da Fluorochinoloni
- NATURE 21/03/2018 una delle più importanti riviste scientifiche a livello mondiale
- BRITISH MEDICAL JOURNAL una delle più importanti riviste mediche al mondo
- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
I chinoloni e i fluorochinoloni sono antibiotici che impediscono ai batteri di riprodursi. Attivi contro batteri Gram-negativi e Gram-positivi, sono stati gli antibiotici più utilizzati per combattere cistiti e banali infezioni alle alte vie respiratorie. Per via delle elevate resistenze sviluppate e delle numerose reazioni avverse segnalate molti fluorochinoloni sono stati ritirati dal commercio ed il loro utilizzo è stato limitato ai soli casi inevitabili.
Cosa sono Fluorochinoloni e Chinoloni
I chinoloni sono chemioterapici (ossia antibiotici di sintesi) con azione battericida, ossia che uccide i batteri. Il meccanismo di azione di questi antibatterici è legato all'inibizione del DNA con conseguente morte del batterio, che non può riprodursi.
I chinoloni si suddividono in 3 categorie in base alla data di sintesi:
- prima generazione (1961-1977): acido nalidissico, acido pipemidico (PIPEMID, UROTRACTIN), acido ossolinico, cinossacina (URONORM, UROCINOX,CINOBAC), acido piromidico; specifici per le infezioni delle vie urinarie e chiamati quindi "antisettici o disinfettanti delle vie urinarie"
- seconda generazione (dal 1977); Rosossacina, la Milossacina e la Flumechina
- terza generazione: fluorochinoloni, che a loro volta si dividono in
- prima generazione, short acting: ciprofloxacina (CIPROXIN, FLOCIPRIN), delafloxacina, gemifloxacina, moxifloxacina (AVALOX), norfloxacina (NOROXIN, NORFLOX, SEBERCIN, UTINOR), ofloxacina (FLOBACIN, OFLOCIN, EXOCIN), levofloxacina (LEVOXACIN, TAVANIC, PRIXAR), enoxacina
- prima generazione long acting: Pefloxacina (PEFLOX, PEFLOXACIN), lomefloxacina (CHIMONO, UNIQUIN), Rufloxacina (TABRAXIN), Sparfloxacina, Fleroxacina
- terza generazione: prulifloxacina (UNIDROX, KERAFLOX), Lomefloxacina, Fleroxacina, Sparfloxacina, Moxifloxacina, Trovafloxacina, Temofloxacina, Gemifloxacina, Gatifloxacina, Tosufloxacina, Clinafloxacina, Grepafloxacina, particolarmente attivi sulle specie batteriche Gram-positive e sui batteri anaerobi.
Nello specifico, i chinoloni di prima e di seconda generazione sono stati definiti chinoloni urinari e impiegati nelle infezioni urinarie per via degli scarsi livelli che raggiungono nel sangue e per via dell'eliminazione che avviene prevalentemente attraverso le urine, nelle quali raggiungono livelli elevati. I fluorochinoloni invece sono definiti chinoloni sistemici in quanto sono caratterizzati da una vasta diffusione in tutti i tessuti.
Il loro ampio spettro di azione sia su batteri Gram-negativi che Gram-positivi, li ha resi fondamentali per combattere infezioni sostenute da patogeni molto aggressivi e molto resistenti ad altri antibiotici. Tuttavia l'abuso che se ne è fatto per il trattamento delle cistiti e di banali infezioni alle alte vie respiratorie (come raffreddori, bronchiti ed influenze spesso dovute a virus, che non reagiscono agli antibiotici) ha aumentato la resistenza batterica verso questa famiglia di antibiotici diminuendone il potere curativo anche verso patologie serie e letali.
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Quando non si possono assumere
I fluorochinoloni non possono essere assunti in concomitanza a farmaci come la teofillina (rischio di convulsioni e di altri effetti indesiderati da sovradosaggio della teofillina), gli antinfiammatori FANS (aumentato rischio di convulsioni), il cortisone (aumentato rischio di rottura dei tendini fino a 10 volte rispetto all'utilizzo del solo antibiotico).
Estrema cautela in caso di soggetti cardiopatici, anziani, pazienti che hanno avuto ictus, pazienti con miastenia o alterazioni cerebrali, persone che svolgano attività richiedenti vigilanza e prontezza di riflessi (es. guida, funzionamento di macchinari, lavoro su impalcature) o in persone che devono esporsi alla luce solare.
Devono essere evitati totalmente negli epilettici (rischio di convulsioni), in gravidanza e allattamento, in età pediatrica e nei ragazzi con incompleto sviluppo scheletrico (possono causare lesioni alle cartilagini in accrescimento).
L'assunzione in concomitanza o in vicinanza ad antiacidi e sali di alluminio, calcio, ferro, magnesio e zinco riduce l'assorbimento dei fluorochinoloni.
Sensibilità e resistenza batterica
I Fluorochinoloni comprendono una vastità di molecole che rendono questa famiglia attiva contro un numerosissimo gruppo di batteri patogeni Gram positivi e Gram negativi. Oltre ai germi più comuni (Enterobacteriaceae, Escherichia coli, Streptococchi, Enterococchi, staphilococchi, ecc), riescono a debellare anche molti patogeni atipici quali Chlamydia, Legionella, Mycoplasma, Mycobacterium tuberculosis, Hemophilus influenzae, Moraxella catharralis, Pseudomonas aeruginosa, Chlamydophil e i temibili ceppi produttori di beta-lattamasi.
Purtroppo l'abuso di questa categoria di antibiotici ha sviluppato la resistenza di Enterobacteriaceae, P. aeruginosa, S. pneumoniae, e Neisseria, specie ai vecchi fluorochinoloni.
La resistenza di Escherichia. coli ai fluorochinoloni è ormai molto diffusa già dal 1997.
Tuttavia alcuni studi ahanno dimostrato che sia per la fosfomicina (Monuril) che per i Fluorochinoloni la resistenza sia associata ad una diminuita virulenza di questi ceppi batterici. I batteri che sono diventati resistenti, sembrano infatti in grado di riprodursi più lentamente rispetto ai batteri sensibili. Di conseguenza vengono presto sopraffatti dai ceppi a crescita più veloce sensibili ai fluorochinoloni. Di conseguenza la persistenza di ceppi resistenti ai fluorochinoloni risulta poco probabile.
Infine i ceppi resistenti sembrano produrre meno emolisina (sostanza irritante che infiamma le mucose) e meno fimbrie (con cui i batteri si ancorano alla mucosa vescicale) e ciò diminuirebbe la capacità adesiva del 10-50% rispetto a quelli sensibili. Poiché la capacità di aderire alle pareti vescicali è fondamentale per scatenare un attacco di cistite, ne risulta che i batteri resistenti siano meno in grado di sviluppare un'infezione urinaria.
Tutto ciò dovrebbe favorire e sostenere l'utilizzo di antibiotici per trattare le infezioni urinarie. In realtà i fluorochinoloni dovrebbero comunque restare l'ultima scelta in caso di cistiti o altre infezioni semplici per via dei possibili gravi effetti collaterali, che dovrebbero far preferire altre categorie antibiotiche, quando non si riesce a risolvere l'infezione in maniera naturale.
In caso di cistite sintomatica infatti l'antibiotico andrebbe preso solo nel caso in cui una adeguata idratazione unita al D-mannosio o ad altri metodi naturali non dovessero essere sufficienti per risolvere l'infezione. Non andrebbe generalmente preso per le cistiti asintomatiche (batteriuria asintomatica)
Approfondimento: Come trattare le cistiti in maniera naturale
Effetti collaterali
I chinoloni e i fluorochinoloni hanno numerosi effetti collaterali in vari distretti corporei.
- Cartilagini e muscoli
tendinopatia, tendinite, rottura del tendine, artralgia, dolore alle estremità, disturbi di deambulazione.
Le tendinopatie (che vanno dalla tendinite alla vera e propria rottura del tendine) sono effetti collaterali piuttosto frequenti: si verificano in 1 paziente ogni 1000. I sintomi possono manifestarsi poco dopo l’assunzione dell’antibiotico, o dopo mesi dalla sospensione. Il tendine più colpito è il tendine d’Achille, con maggior frequenza negli sportivi e in chi assume cortisone, ma anche altri tendini possono essere coinvolti. - Sistema nervoso centrale
mal di testa lieve, sonnolenza, insonnia, vertigini, alterazioni dell'umore, neuropatie associate a parestesia, depressione, affaticamento, compromissione della memoria, disturbi del sonno e compromissione di udito, vista, gusto e olfatto - Sistema nervoso periferico
dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento, debolezza, cambiamenti nella sensibilità in organi o parti del corpo.
Le neuropatie periferiche sono riconducibili ad una inibizione più o meno marcata del neurotrasmettitore GABA. La neuropatia pelvica indotta da fluorochinoloni merita un paragrafo a parte, vista la frequenza con cui si manifesta in chi ne ha abusato a causa di infezioni urinarie ricorrenti. Tale neuropatia può dare origine a dolori pelvici, fastidi genitali e dolori simili a quelli provocati da cistiti, candida ed altre infezioni vaginaliApprofondimento: La neuropatia pelvica da fluorochinoloni
- FQAD (Fluoro Quinolones Associated Disability)
sindrome potenzialmente invalidante e permanente caratterizzata da sintomi neuro-muscolari diffusi in più organi e distretti corporeiApprofondimento: La disabilità da fluorochinoloni
- Stomaco e intestino
alterazione significativa della flora batterica, che può perdurare fino a 6 mesi dopo la sospensione della terapia (Huse et al., Doi: 10.1371 /journal.pgen.1000255)
colite pseudomembranosa indotta da Clostridioides (precedentemente chiamato Clostridium difficile). - Cute
fototossicità - Cuore
aritmie ventricolari - Sangue
leucopenia, anemia - Allergie
rash cutanei, febbre, edema facciale o laringeo - Altro
epatopatie, alterazioni glicemiche
Per evitare danni irreversibili la terapia con fluorochinoloni deve essere immediatamente interrotta al primo segno di un effetto collaterale che coinvolga muscoli, tendini o ossa (tendiniti, dolore o debolezza muscolare, dolore o gonfiore alle articolazioni), oppure il sistema nervoso centrale (stanchezza, depressione, confusione, pensieri suicidi, disturbi del sonno) o il sistema nervoso periferico (come sensazione di spilli e aghi, bruciore, formicolio, intorpidimento, debolezza, cambiamenti nella sensibilità locale di una zona del corpo o di un organo).
Contattare al più presto il medico di base per avvisarlo dell'insorgenza di tali disturbi.
Ritiro dal commercio
Le numerose antibiotico-resistenze sviluppate verso i fluorochinoloni e le numerosissime segnalazioni di reazioni avverse, hanno portato le agenzie di farmacovigilanza (cioè gli enti deputati al controllo e al monitoraggio dei farmaci in commercio) a rivedere le prescrizioni di questi antibiotici per evitare questi effetti collaterali potenzialmente gravi, invalidanti e permanenti.
Già prima del 2000 negli Stati Uniti vengono ritirati dal commercio alcuni fluorochinoloni di ultima generazione per via della loro tossicità accertata: la trovafloxacina (grave tossicità epatica), la grepafloxacina (tossicità cardiaca), la temafloxacina (insufficienza renale acuta, epatotossicità, anemia emolitica, coagulopatia, e ipoglicemia).
Nel 2006 viene ritirata dal commercio anche la gatifloxacina per ipoglicemia e iperglicemia.
Dagli anni ’80 alla fine del 2015, la FDA (Food and Drug Administration statunitense) riceve più di 60.000 segnalazioni di “eventi avversi gravi” (tra cui 6.575 decessi) associati ai cinque Fluorochinoloni più utilizzati e ancora sul mercato e nel 2016 raccomanda la prescrizione di questa categoria di antibiotici unicamente per infezioni molto gravi.
Nel 2018, la FDA, chiede di modificare i foglietti illustrativi, segnalando con maggiore chiarezza i rischi di ipoglicemia e di disturbi neurologici legati all’uso di questi farmaci.
Nell’ottobre 2018 l'AIFA (agenzia Italiana del Farmaco) segnala il rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta.
Sempre l'AIFA nell'aprile del 2019, in accordo con l’EMA (Agenzia Europea per i farmaci), emana un comunicato ufficiale che:
- riconosce le gravi reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso provocate da chinoloni e fluorocinoloni;
- ritira dal commercio i farmaci contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidissico e acido pipemidico procedendo al loro ritiro dai punti vendita;
- limita fortemente l’utilizzo dei restanti fluorochinolonici (ciprofloxacina, levofloxacina, lomefloxacina, moxifloxacina, norfloxacina, ofloxacina, pefloxacina, prulifloxacina e rufloxacina);
- invita i medici ad informare il paziente di interrompere il trattamento ai primi segni di tendinite, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale;
- invita i medici a prescrivere questi farmaci “soltanto per quelle infezioni gravi, che non si risolvono ricorrendo ad antibiotici di altre classi” evitandone l'utilizzo in caso di infezioni non gravi quali:
- infezioni urinarie non complicate (cistite acute, cistite ricorrente, cistite post coitale, ecc),
- infezioni delle vie aeree superiori (raffreddori, influenze, faringite, tonsillite, bronchite acuta, bronchite cronica, broncopneumopatia cronica ostruttiva, rinosinusite batterica acuta e l’otite media acuta),
- per la prevenzione della diarrea del viaggiatore
- per le infezioni non batteriche (come per esempio la prostatite cronica non batterica e la cistite abatterica)
Approfondimento: Leggi la nota AIFA del 2019
Nonostante questo i dati relativi a studi recenti (EUPAS37856) hanno rilevato che i fluorochinoloni continuano a essere prescritti al di fuori degli usi raccomandati dalla nota AIFA del 2019. L'AIFA emette quindi un richiamo in cui vengono ribadite ai medici le restrizioni significative all'uso di questi medicinali a causa del rischio di reazioni avverse gravi, invalidanti e potenzialmente irreversibili che interessano gli apparati muscoloscheletrico, nervoso, psichiatrico e sensoriale.
Approfondimento: Leggi il richiamo AIFA del 2023
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- Scritto da Rosanna Piancone
- - Cistite.info APS Onlus
Il ciclismo è un ottimo sport aerobico con innegabili aspetti positivi, ma ha anche qualche seccante aspetto negativo che è meglio conoscere per poterlo prevenire.
Scritto dal Dott Eugenio Salomone Medico
- Specialista in Medicina dello Sport
La donna e la bici
Nella donna lo sfregamento sul sellino e la posizione magari non corretta, possono scatenare o peggiorare disturbi nella zona perineale come cistiti, vaginiti, pruriti vulvovaginali. Anche le vibrazioni ed i microtraumi possono, a loro volta, essere causa di algie vulvari dette vulvodinie o peggiorarle se già presenti dando forme ricorrenti o croniche. L’ambiente caldo umido, dato dal sudore e dallo sforzo fisico, e i tessuti attillati poco traspiranti favoriscono il proliferare di germi, batteri e funghi. Spesso la diuresi è rimandata e contratta per scarsa idratazione o percorsi prolungati.
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L'uomo e la bici
Nell’uomo il deficit erettile aumenta del 20% nei ciclisti rispetto a chi non pratica ciclismo. Aumentano del 20% anche i disturbi delle basse vie urinarie. Le due patologie si influenzano a vicenda: molte patologie delle basse vie urinarie peggiorano anche la funzione sessuale. Le disfunzioni urogenitali sono proporzionali al peso del soggetto, al chilometraggio percorso e, il fattore più importante, in base all’età.
La sindrome del ciclista
Un capitolo a parte è la “Sindrome del ciclista“.
Di cosa si tratta? E’ un dolore neuropatico del nervo pudendo. Tutti conoscono o hanno sentito parlare della Nevralgia del Trigemino e di quanto sia dolorosa. Questa è una patologia molto simile, anche se in una sede anatomica diversa, forse più sensibile alle pressioni ed ai traumatismi meccanici.
Il peso, specie il sovrappeso, e la postura scorretta, specie quella troppo in avanti, comprimono prima i tessuti molli, poi il fascio vascolare e nervoso, che rimane compresso tra le ossa del bacino ed il sellino.
In una similitudine, la compressione prolungata del nervo è come pestare un tubo da giardino che non riprende più il suo diametro originario. L’ischemia del fascio vascolo-nervoso conduce alle allodinie, cioè impulsi dolorosi a seguito di innocui stimoli cutanei. Si creano nel tempo dei trigger point, cioè zone grilletto che se toccate scatenano dolore acuto e violento. La cronicizzazione del dolore cambia in peggio l’umore e la qualità della vita e produce iperalgesia, ossia reazioni di alto dolore per stimoli bassi o normali. La sofferenza cronica porta ad alterazioni cutanee distrofiche con una pelle pallida, sottile, molto delicata più sensibile a dermatiti vescicole e ulcere o decubiti.
Consigli
Bisogna evitare la sofferenza del nervo e di strutture sensibili come la prostata e la vescica e nella donna la zona vulvare e perineale soggetta a vulvodinia. La posizione dovrebbe sempre essere confortevole, con una corretta postura. Il telaio dovrebbe essere proporzionato al peso e all’altezza. Una buona prevenzione prevede attenzione anche ai materiali, sia della sella che dell’abbigliamento, specie i pantaloncini.
Occorre un regolare allenamento, coscienza dei propri limiti, una sana alimentazione ed evitare gli eccessi in ogni senso.
Attenzione sempre a zone di formicolio o peggio a zone di anestesia. Non ignorare i sintomi ed il dolore! Utile fermarsi o cambiare la posizione per riattivare la circolazione.
Evitare la bici nelle fasi acute!
In caso di problemi urogenitali o del nervo pudendo evitare il “fai da te”. E’ sempre utile rivolgersi ad un esperto, sia per consigli tecnici che per una consulenza sanitaria.
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La sella adatta
La sella diventa uno strumento necessario a prevenire queste complicanze. La biomeccanica corretta della sella infatti permette di ridurre al minimo la compressione della zona perineale evitando i vari disturbi negativi sopracitati. In tutti questi casi è utile avere una sella personalizzata, regolare bene le distanze e le altezze del sellino e del manubrio.
In commercio esistono selle apposite senza naso, che evitano la compressione di queste delicate zone. Una buona sella deve avere giuste dimensioni con caratteristiche e materiali certificati.
Il SELLOTTO per esempio è provvisto di dichiarazione rilasciata dall'Università di Pavia. I soci di Cistite.info APS hanno diritto ad uno sconto sul prezzo di acquisto.
Buona strada a tutte/tutti.
Dott Eugenio Salomone Medico -Specialista in Medicina dello Sport
Specialista in Psicoterapia Perfezionamento in Sessuologia
Ipnositerapeuta - TORINO
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- Scritto da Francesco Danesi
- - Cistite.info APS Onlus
D-Mannosio
Il D-mannosio è la cura naturale ideale per prevenire e curare la cistite acuta e cronica.
Attaccandosi alle "zampe" dei batteri (Escherichia coli in particolare, ma non solo) impedisce loro di aderire alle pareti vescicali evitando così l'infezione batterica.
E' uno zucchero innocuo, che può essere assunto (soprattutto se puro) da donne in gravidanza, bambini, neonati, anziani e diabetici.
In commercio esistono svariate marche di prodotti contenenti D-mannosio che puoi acquistare (Dimann, Urogyn, Deakos, Melura, Delturil, Ausilium, Legnani, Waterfall, D-mannosio plus, Long life, ecc.).
Leggi nel forum le opinioni di chi assume D-mannosio.
Leggi gli approfondimenti sul D-mannosio:
Infezione e infiammazione
L'infezione è la penetrazione e la riproduzione di microrganismi patogeni nell'organismo umano.
L'infezione quindi è sempre dovuta a microrganismi (batteri, virus, funghi) che sono riusciti a superare le difese esterne e a raggiungere l'organo bersaglio (la vescica per esempio). A questo punto intervengono le difese interne, che in condizioni normali sono più forti rispetto ai patogeni. In questo caso non si svilupperà malattia infettiva e quindi non si parlerà di cistite in quanto non ci sarà infiammazione, nè sintomi, ma si parlerà di batteriuria (letteralmente: batteri nelle urine).
Se invece le difese vescicali sono più deboli rispetto all'aggressività dei patogeni, questi ultimi aderiranno al tessuto vescicale, si riprodurranno, lesioneranno i tessuti, subentrerà quindi l'infiammazione e con essa i sintomi, ossia la cistite batterica.
L'infiammazione è caratterizzata da gonfiore, rossore, dolore, calore e funzionalità alterata. Questi sintomi sono il frutto di una serie di processi attivati dai mastociti (cellule infiammatorie) per consentire ai leucociti (cellule presenti nel nostro sangue, in grado di combattere l'agente estraneo) di fuoriuscire dal circolo sanguigno e raggiungere la sede in cui è avvenuta l'aggressione.
L'infiammazione rappresenta la normale ed efficace risposta difensiva contro l'agente estraneo (batteri, calcoli, acidità urinaria, cibi o farmaci irritanti o qualsiasi altro fattore irritante per la vescica), che termina con la neutralizzazione di quest'ultimo. Tuttavia se gli attacchi sono frequenti e costanti (come nella cistite ricorrente), i mastociti diventeranno ipersensibili, saranno molto più attivi di quanto sarebbe sufficiente e rilasceranno nei tessuti molte sostanze infiammatorie anche in assenza di cause scatenanti. Infiammazione e dolore si autoalimenteranno instaurando iperattivazione mastocitaria e neuropatia.
Se soffri di cistite la prima cosa da fare è capire di quale tipo tipo di cistite soffri. Solo in questo modo potrai seguire la cura corretta che ti porterà alla guarigione.
Riassumendo
L'infezione è SEMPRE dovuta a microrganismi patogeni (batteri, funghi, virus, ecc).
L'infiammazione non sempre è dovuta a microrganismi patogeni.
Il termine cistite indica infiammazione (non infezione), quindi una sofferenza del tessuto, che non necessariamente è dovuta a batteri in vescica.
Ci può essere infiammazione (cistite, quindi danno vescicale) senza infezione (senza batteri nelle urine).
Ci possono essere batteri (batteriuria) senza infiammazione (senza alcun danno vescicale e quindi senza dolore).
Di conseguenza la batteriuria asintomatica non può essere considerata cistite.
L'infiammazione (e quindi la cistite) è sempre sintomatica, la batteriuria non lo è.
Nell'infiammazione vi sono leucociti, nella batteriuria sono assenti.
ATTENZIONE! Cistite.info propone contenuti a solo scopo informativo e divulgativo. Spiegando le patologie uro-genitali in modo comprensibile a tutti, con attenzione e rigore, in accordo con le conoscenze attuali, validate e riconosciute ufficialmente.
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